All’origine della regola dei terzi vi è un’antica conoscenza dell’uomo: la sezione aurea. La sezione aurea è un concetto matematico in auge da moltissimo tempo, pare infatti che i primi a descriverla furono gli studiosi greci della scuola di Pitagora. Dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. La regola è talmente popolare che le macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo. L'immagine viene quindi divisa in nove sezioni uguali: il riquadro centrale prende il nome di "zona aurea" ed è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza, punti focali o fuochi). Questi sono i punti in cui l'occhio si concentra maggiormente dopo aver “guardato” il centro dell'immagine e dai quali raccoglie maggiore informazione. In generale, per rendere l'immagine più dinamica il soggetto deve essere posto sulle linee di forza dell'immagine o più precisamente nei punti focali dell'inquadratura; la posizione decentrata ne risalta l'importanza. Le linee di forza orizzontali, nella composizione di fotografie paesaggistiche, sono utilizzate come riferimenti per posizionare l'orizzonte ed i piani di prospettiva. La regola dei terzi è applicabile ad ogni formato, che può essere quindi anche quadrato o panoramico, ogni volta, cioè, che è possibile suddividere l'immagine in terzi con le linee di forza
giovedì 5 marzo 2015
La regola dei terzi
All’origine della regola dei terzi vi è un’antica conoscenza dell’uomo: la sezione aurea. La sezione aurea è un concetto matematico in auge da moltissimo tempo, pare infatti che i primi a descriverla furono gli studiosi greci della scuola di Pitagora. Dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. La regola è talmente popolare che le macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo. L'immagine viene quindi divisa in nove sezioni uguali: il riquadro centrale prende il nome di "zona aurea" ed è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza, punti focali o fuochi). Questi sono i punti in cui l'occhio si concentra maggiormente dopo aver “guardato” il centro dell'immagine e dai quali raccoglie maggiore informazione. In generale, per rendere l'immagine più dinamica il soggetto deve essere posto sulle linee di forza dell'immagine o più precisamente nei punti focali dell'inquadratura; la posizione decentrata ne risalta l'importanza. Le linee di forza orizzontali, nella composizione di fotografie paesaggistiche, sono utilizzate come riferimenti per posizionare l'orizzonte ed i piani di prospettiva. La regola dei terzi è applicabile ad ogni formato, che può essere quindi anche quadrato o panoramico, ogni volta, cioè, che è possibile suddividere l'immagine in terzi con le linee di forza
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